L’attuale scenario economico impone alle famiglie italiane di rivedere il carrello della spesa optando per soluzioni low cost e abbassando la qualità dei prodotti acquistati.
Con un taglio dello 0,7% nel trimestre, la produzione alimentare cala quasi del doppio della media dell’industria italiana (-0,4%).
Il motivo? Secondo Coldiretti “Si tratta del risultato delle difficoltà in cui si trovano le famiglie italiane che, spinte dai rincari mettono meno prodotti nel carrello ma è anche il segnale dei problemi della filiera produttiva alle prese con l’esplosione dei costi dell’energia e delle materie prime”.
Secondo Coldiretti gli italiani vanno a caccia dei prezzi più bassi sul mercato cercando promozioni per i diversi prodotti.
“Accanto alla formula tradizionale del 3×2 ed ai punti a premio – precisa la Coldiretti – si sono moltiplicate e differenziate le proposte delle diverse catene per renderle meno confrontabili tra loro e più appetibili ai clienti: dalle vendite sottocosto che devono seguire regole precise ai buoni spesa”.
La fotografia scattata da Coldiretti vede il settore dell’agroalimentare particolarmente sotto pressione. Gli aumenti generalizzati vanno dal +170% dei concimi al +90% dei mangimi al +129% per il gasolio fino al +500% delle bollette per pompare l’acqua per l’irrigazione dei raccolti.
Tali aumenti riguardano anche l’alimentare con il vetro che arriva ora a costare oltre il 50% in più rispetto allo scorso anno, mentre aumenta anche il tetrapack (15%) e il cartone (45%).
Ettore Prandini, Presidente Coldiretti dichiara: “Bisogna intervenire subito sui rincari dell’energia che mettono a rischio imprese e famiglie in settori vitali per il Paese. La filiera agroalimentare vale 575 miliardi di euro, quasi un quarto del Pil nazionale, e vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio”.