La tracciabilità della filiera del riso non avrà più segreti per i consumatori italiani. Il motivo? Grazie al progetto Riso Chiaro sarà possibile tracciare i chicchi di riso dalla semina allo scaffale e permetterà di registrare tutti i dati di coltivazione.
La tecnologia di blockchain applicata al riso è una realtà: questa novità permetterà di avere a disposizione le informazioni legate all’area geografica di produzione, alle varietà coltivate, alla gestione delle irrigazioni, ai programmi di fertilizzazione e protezione della coltura.
Un passo in avanti per garantire la trasparenza della filiera. Come sottolineato i responsabili del progetto Riso Chiaro, la finalità è proprio quella di offrire ai consumatori maggiore trasparenza con il registro e la tracciabilità dei processi, oltre ad avere un rapporto diretto con il produttore e un accesso molto più semplice e rapido alle informazioni relative al prodotto.
Ma quando un riso si può definire “chiaro”?
Come riportato sul sito ufficiale del progetto, parliamo di Riso Chiaro quando è un riso senza segreti, un prodotto di alto valore aggiunto che supporta e traina la risicoltura italiana, si mostra trasparente nell’origine, nelle sue caratteristiche e nel suo percorso raccontando la “storia” della sua filiera, dalla semina alla presenza sullo scaffale.
Sono tanti gli agricoltori che hanno deciso di abbracciare l’iniziativa tecnologica: Azienda Agricola Osenga, Società Agricola Spina, Tenura Alessandra, Azienda Agricola Greppi sono solo alcune delle attività specializzate nella coltivazione del riso che hanno preso parte a Riso Chiaro.