La grappa, distillato d’eccellenza, registra un aumento positivo nell’export. Nel l I semestre del 2022 ha fatto registrare 28 milioni di euro contro i 24 milioni dei primi 6 mesi del 2021, che si traduce in +17% in valore e +9% in volume.
Ecco i dati riportati durante l’assemblea di AssoDistil.
La Germania è il paese che maggiormente apprezza la grappa: solo qui si registra ben il 59% dell’export di settore.
Un altro segno favorevole è rappresentato dalla forte ripresa dei consumi nell’Horeca.
A conferma di ciò, nei primi 6 mesi del 2022 le vendite nel canale “cash&carry” hanno registrato una crescita di ben il +31% rispetto al 2021.
Emergono però anche dei dati negativi. Nei primi sei mesi dell’anno si assiste a una diminuzione delle vendite di grappa del 7% nella gdo in valore rispetto al primo semestre del 2021.
La contrazione ha colpito anche il canale dell’e-commerce con una diminuzione dei valori venduti del 15%. In entrambi i casi si tratta di dinamiche che sono trasversali all’intero comparto beverage: nel medesimo periodo si riducono infatti anche le vendite in Gdo di vino (-6%) e spirits (-3%).
Come ha dichiarato il presidente di AssoDistil Antonio Emaldi: “Il settore distillatorio si è contraddistinto in questi anni per lungimiranza e strategia, due caratteristiche che lo hanno portato ad essere un comparto solido e competitivo in un mercato globale. Per riuscire a superare questa crisi economica ed energetica però non bastano le idee, servono fatti: auspichiamo che il nuovo governo non adotti meccanismi di ulteriore inasprimento dell’imposizione fiscale sugli spirits, onde evitare un altro colpo al settore già in forte difficoltà per la difficile congiuntura economica”.