La Ministra Santanché ha recentemente promosso una proposta per ridurre le tasse sulle mance dei camerieri: si parla dunque di un’aliquota del 5% entro il limite del 25% del reddito percepito nell’anno per le prestazioni lavorative.
La proposta è stata favorevolmente accolta da Confcommercio e Federalberghi. La norma è stata inserita nel testo approvato dal Consiglio dei Ministri e sarà attiva a partire dal 1 gennaio 2023.
Da quel momento le mance saranno tassate al 5%, dunque per il personale impiegato nel settore ricettivo le mance non seguiranno una tassazione ordinaria.
L’obiettivo della manovra è favorire l’occupazione nel settore del turismo che presenta particolari problemi nell’assunzione del personale oltre a favorire l’emersione di rapporti di lavoro irregolari.
Come ha dichiarato Bernarò Bocca, Presidente Federalberghi: “E’ giusto remunerare chi presta bene un servizio in Italia, anche perché qui è difficile per le regole che abbiamo avere la meritocrazia. Quindi se non servirà a trovare più camerieri, può almeno creare una diversa attitudine da parte del dipendente verso il cliente. Sempre più stranieri vogliono lasciare la mancia su carta di credito. L’importante è che il dipendente abbia più soldi in tasca da questa mancia e che l’azienda non debba considerarla come un ricavo e non ci paghi sopra l’Ires”.