Il vino registra dati incredibili per l’export: 8 miliardi di euro nel 2022 grazie ad una crescita a due cifre delle vendite all’estero. Secondo Coldiretti, a pesare sono i costi delle aziende spinti dai rincari energetici, il moltiplicarsi delle imitazioni sui mercati esteri ed il rischio di un nuovo protezionismo alimentato dagli allarmi salutistici in etichetta.
Coldiretti si esprime sul tema delle etichette “terroristiche” su vino, birra e liquori che non tengono conto della quantità. Coldiretti parla di etichette come il consumo di alcol provoca malattie del fegato” e “alcol e tumori mortali sono direttamente collegati”.
In una nota rilasciata sul sito, Coldiretti parla del rischio nell’uso di etichette allarmistiche sul vino in Irlanda, tanto da poter rappresentare un precedente pericoloso che porterebbe ad una normativa comunitaria allarmistica in grado di influenzare negativamente le scelte dei consumatori.
Come sottolinea Coldiretti, si parla di “Un approccio ideologico nei confronti di un alimento che fa parte a pieno titolo della dieta mediterranea e conta diecimila anni di storia e le cui tracce nel mondo sono state individuate nel Caucaso mentre in Italia si hanno riscontri in Sicilia già a partire dal 4100 a.c.”.